L’Europa è da tempo proiettata verso la trasformazione digitale e al perseguimento di obiettivi e traguardi nell’ambito del programma strategico per il decennio digitale 2030 in tema di connettività, competenze, imprese e servizi pubblici digitali. In relazione all’ultimo aspetto, in particolare, secondo il Digital Decade Report 2023, l’Italia, che si colloca sotto la media UE per fornitura di servizi pubblici digitali per i cittadini, “dovrebbe intensificare i suoi sforzi per digitalizzare i servizi pubblici. In particolare, dovrebbe accelerare l’attuazione delle misure esistenti e pianificate”. Ciò risulta in linea con la rilevante quota di risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che il nostro Paese destina alla digitalizzazione, e in particolare a quella della Pubblica Amministrazione (oltre 6 miliardi di euro).

Quale, dunque, in quest’ottica, la situazione e il piano di digitalizzazione dei Comuni d’Italia?

I dati pubblici che ci consentono di approfondire la questione sono limitati, difficilmente fruibili per il cittadino e, soprattutto, hanno dimostrato, alla prova dell’analisi, molte falle, quali, ad esempio:

- dati insufficienti a rappresentare il quadro complessivo e dettagliato della digitalizzazione nei Comuni, così come in altre PA;

- dati poco plausibili, come nel caso di piccolissimi Comuni che risultano aver sostenuto un’altissima spesa pro capite per la digitalizzazione;

- dati estratti massivamente dalla banca dati BDAP discordanti con quelli pubblicati nei singoli Piani degli indicatori ricompresi all’interno della sezione Amministrazione Trasparente dei siti web dei Comuni;

- dati assenti per un numero elevato di Comuni.

Se questo è lo stato di fatto dei dati sulla digitalizzazione nei Comuni, ciò porta a ipotizzare che con le risorse dedicate a questa specifica missione del PNRR l’Italia sta procedendo al buio. Non disponendo, infatti, neppure a livello di banche dati nazionali, di una mappatura della digitalizzazione nei Comuni, oltre che di quella nelle altre PA, il rischio è che, a livello istituzionale centrale, vengano finanziati progetti meritori ma che non necessariamente corrispondono a quanto serve all’Ente stesso che li ha proposti.

Per questo, nonostante la fragilità e la discordanza di alcuni dati, scaricabili da banche dati istituzionali autorevoli, si è deciso di utilizzarli comunque e di pubblicarne i risultati con la finalità di testimoniare l’urgenza di migliorare la quantità e la qualità dei dati pubblici accessibili. La digitalizzazione è un requisito di innovazione decisivo per lo sviluppo dell’intero Paese, e ciò stride con quel procedere al buio che, da un lato, vede come positivo l’avvio di investimenti consistenti in molte PA, e, dall’altro, come negativo il persistere della mancanza di conoscenza approfondita dei bisogni effettivi dei Comuni, senza limitarsi a quelli da essi dichiarati.

Nel dettaglio, sono tre gli indicatori individuati al fine di indagare il tema della digitalizzazione all'interno dei Comuni italiani: l'incidenza della spesa indigitalizzazione, la spesa pro capite ad essa dedicata e, da ultimo, il numero di servizi effettivamente digitalizzati. 

È da sottolineare che i primi due indicatori sopra citati presentano una ulteriore criticità, oltre quelle sopra esposte: si tratta di indicatori di spesa, con tutti i limiti che questo comporta. Un’alta spesa per ICT (Information and Communication Technologies), infatti, non può essere interpretata automaticamente come indicatore di qualità dell’intervento effettuato.

In questo primo approfondimento, esamineremo l'incidenza della spesa in digitalizzazione.