Perché un nuovo Indice

Nel 2018 la Commissione Europea, nel suo Rapporto sulle Pubbliche Amministrazioni degli Stati membri dal titolo "Measuring Public Administration: A Feasibility Study for Better Comparative Indicators in the EU", ha dichiarato: 

“Il buon governo e la qualità delle amministrazioni pubbliche vanno chiaramente nell'interesse dei cittadini dell'UE e degli Stati membri, al fine di ottenere il massimo valore da fondi pubblici limitati e creare un'interfaccia pubblico-privato che aumenti l'occupazione e la crescita. A livello mondiale, i dati sono inconfutabili: l'elevata produttività, le economie ad alto reddito per abitante sono quelle con le istituzioni pubbliche più efficaci ed efficienti”. 

Detto altrimenti, non può esserci sviluppo economico e sociale senza una buona governance pubblica. 
Per una buona public governance le norme, i controlli e le sanzioni sono utili, ma non sufficienti. Serve, in primis, poter misurare la qualità della Pubblica Amministrazione, per poi intervenire miratamente a supporto dei punti di debolezza. In altri termini, occorre poter effettuare preliminarmente una sorta di due diligence della macchina amministrativa, che misuri e compari trasparenza, integrità ed efficienza delle PA. 

Per valutare quanto sopra servono dati, e non solo quelli di bilancio. Ad oggi, questo pone almeno due criticità:

1. Riguardo all’oggetto dell’analisi, la maggior parte delle valutazioni disponibili riguarda le politiche pubbliche e/o i servizi pubblici (ambiente, trasporti, scuola, etc.)1, ma non la macchina amministrativa (capacità finanziaria delle PA, gestione del personale, raggiungimento degli obiettivi, gestione degli appalti, etc.).

2. Riguardo al metodo, oggi sono essenzialmente due le metodologie per ottenere i dati:

     a) La prima si basa sulle interviste a cittadini ed esperti: i dati così ottenuti sono inevitabilmente soggettivi, in quanto influenzati dalla percezione degli intervistati;
     b) La seconda si basa su questionari che devono essere compilati dalle PA: i dati così ottenuti presentano limiti di indipendenza, in quanto richiesti alle stesse PA che devono essere valutate, oltretutto dipendendo dalla loro disponibilità a essere valutate.

Entrambe le metodologie sono ormai consolidate e adottate a livello internazionale. Ma i suddetto limiti rendono necessaria l’individuazione di un’ulteriore tipologia metodologica, complementare e innovativa, che:

    1. si basi su dati oggettivi, perché pubblicati dalle stesse PA sui rispettivi siti web;
    2. traduca i dati in un indice sintetico, che ne consenta la più ampia fruibilità.

L’Indice di Capacità Amministrativa (Rating Pubblico o, in sintesi, REP), brevettato da Fondazione Etica, risponde a entrambi i requisiti. Infatti, si basa su dati:

    • qualitativi, e non solo finanziari;
    • oggettivi, perché tratti non da interviste, ma dai dati che sono già pubblicati dalle stesse Amministrazioni Pubbliche;
    • indipendenti, perché non dipendono dalla disponibilità della singola PA di essere valutata.

REP soddisfa così i requisiti tracciati nel 2010 dalla Civit, oggi ANAC: 

“I Sistemi di misurazione assumono un carattere ancora più rilevante in situazioni di ciclo economico negativo” almeno per "due ordini di ragioni: la prima relativa alla soddisfazione delle esigenze dei cittadini e la seconda relativa alla migliore capacità di scelta e di selezione da parte delle autorità competenti in ordine all’allocazione delle risorse. 
Quanto al primo profilo, il Sistema di misurazione della performance delle Pubbliche Amministrazioni deve essere orientato principalmente al cittadino; la soddisfazione e il coinvolgimento del cittadino costituiscono, infatti, il vero motore dei processi di miglioramento e innovazione. Quanto al secondo profilo, la misurazione della performance consente di migliorare l’allocazione delle risorse fra le diverse strutture, premiando quelle virtuose e di eccellenza e riducendo gli sprechi e le inefficienze."

Cosa è REP

L'Indice di Capacità Amministrativa (Rating Pubblico) è un modello di valutazione e comparazione delle Pubbliche Amministrazioni dei diversi livelli territoriali: nazionale, regionale, locale.
Si basa su un set di indicatori selezionati sulla base delle prescrizioni normative vigenti, e utilizza una metodologia che si basa su quella degli Indici di Sostenibilità ESG, utilizzati da tempo sui mercati finanziari per il mondo corporate.

A cosa serve

L'indice di Capacità Amministrativa consente di:

    • Misurare trasparenza, anticorruzione ed efficienza delle PA in chiave comparata.

    • Mappare la capacità amministrativa delle PA.

    • Individuare punti di forza e di debolezza di ciascuna PA.

    • Fornire un supporto operativo mirato alla singola PA per rafforzarne la capacità amministrativa. 

    • Condividere le buone pratiche esistenti.

    • Monitorare l’andamento cronologico della capacità amministrativa delle PA.

    • Valutare e migliorare la qualità della spesa pubblica.

    • Aumentare la trasparenza e prevenire la corruzione.

    • Promuovere processi partecipativi e il coinvolgimento civico.

    • Formare il personale pubblico su trasparenza, anticorruzione e performance.

    • Migliorare reputazione e consenso di un Comune o una Regione.

    • Attrarre investimenti anche privati, nazionali ed esteri.

    • Mappare la capacità amministrativa nei Paesi EU, e non solo.

A chi serve

Ai Governi centrali, per:

        ◦ Disporre di una bussola conoscitiva della capacità amministrativa delle PA,

        ◦ Approntare azioni di supporto mirate ai punti di debolezza,

        ◦ Migliorare l’allocazione delle risorse  e la qualità della spesa,

        ◦ Ridurre i rischi di default e di corruzione,

 

Alla singola PA, per:

        ◦ Disporre di uno strumento comparato di autodiagnosi,

        ◦ Migliorare la propria performance ,

        ◦ Migliorare la propria accountability,

        ◦ Accrescere consenso e reputazione,

        ◦ Coinvolgere gli stakeholder,

        ◦ Attrarre investimenti (pubblici e privati).

 

Alla Commissione Europea e ad altri organismi europei e internazionali, per:

        ◦ Mappare e comparare la capacità amministrativa dei Paesi Membri,

        ◦ Approntare azioni di supporto mirate alle PA dei Paesi membri,

        ◦ Monitorare l’andamento della capacità amministrativa dei Paesi EU,

        ◦ Migliorare l’ allocazione delle risorse europee e la qualità della spesa,

        ◦ Aumentare trasparenza e prevenzione della corruzione,

        ◦ Rendere più accessibili ai cittadini le informazioni sulle PA nei Paesi Membri.

 

Agli Investitori privati e istituzionali, per:

        ◦ Disporre di uno strumento conoscitivo sull’efficienza e integrità di una PA, al fine di poter individuare in quale conviene investire e a quali condizioni.

 

Alle Banche, per:

        ◦ Valutare se e a quali condizioni anticipare, e/o comprare, i crediti che le imprese vantano nei confronti delle PA,

        ◦ Disporre di analisi di scenario.

 

Alle Imprese, per:

        ◦ Conoscere i tempi medi di pagamento delle PA, l’ammontare dei debiti commerciali scaduti, la trasparenza nelle gare pubbliche, etc., in tal modo potendo meglio valutare con quali PA conviene lavorare e a quali condizioni.

 

Ai Cittadini, per:

        ◦ Conoscere, in chiave comparata, la capacità amministrativa del proprio Comune, Regione o altra Amministrazione,

        ◦ Effettuare un monitoraggio diffuso di progetti di investimento (anche del PNRR),